la storia dell’Azienda Agricola Piero Gatti affonda le proprie radici nei primi del ‘900 quando i nonni di Piero impiantano le prime vigne a Santo Stefano Belbo, nella Collina di Moncucco, la zona più vocata per il Moscato.
Da lì in poi è un crescendo continuo nel rispetto della tradizione e dei valori trasmessi da generazione in generazione.

La moderna Azienda viene fondata da Piero e Rita nel 1988 ed è tra i primi ad utilizzare la tecnologia isobarica per l’imbottigliamento del Moscato e del Brachetto. Le innovazioni in cantina vanno però di pari passo con il mantenimento intatto, come da tradizione, di tutte le tecniche di coltivazione delle vigne, senza diserbanti e solo con concimi organici. Anche la vendemmia è ancora oggi fatta rigorosamente a mano e la produzione non ha mai ceduto, negli anni, alle sirene di una produzione che incontrasse le richieste della “moda”, che avrebbero causato un generale appiattimento e omologazione dei prodotti.

Verso la fine degli anni ’90 Piero Gatti decide che la DOCG Moscato d’Asti “gli va stretta” a causa degli obblighi imposti dal disciplinare sui periodi di vendemmia che non gli permettono di vendemmiare il suo Moscato nel momento migliore, essendo le vigne di famiglia esposte quasi totalmente a sud. Sceglie quindi di produrre i suoi vini sotto la Piemonte DOC per non rischiare perdite di qualità. Acquisisce altre vigne dove coltiva, oltre al Moscato e al Brachetto anche il “Furmentin”, vitigno autoctono piemontese detto anche “il Vermentino di Cossano Belbo”.