Oggi, al timone dell’Azienda fondata nel 1988 da Piero Gatti, ci sono le due donne di casa, la mamma Rita e sua figlia Barbara, rispettivamente l’anima della campagna e del commercio in Italia e il volto della cantina, del commercio all’estero e online. Due generazioni che, lavorando insieme, hanno conservato, valorizzato ed esportato il tratto distintivo – i vini dolci – e saputo osare, ampliando la produzione anche ai tipici rossi piemontesi.”
Così apre l’articolo dedicatoci qualche tempo fa da Donna Moderna nella rubrica “I Luoghi d’Eccezione “. E così continua la bella recensione:
“È in virtù di questa sintesi se oggi, in una degustazione nella taverna in pietra ristrutturata com’era una volta, il palato può assaporare la tradizione del territorio e sconfinare oltre. Oltre al fiore all’occhiello, il rinomato, dolce e frizzantino moscato, al Vignot – il passito di Moscato – e al Brachetto, grazie alle vigne nella provincia di Asti l’Azienda propone una piccola e preziosa selezione di vini rossi: Violetta, la freisa ferma e Verbeia, un assemblaggio di Freisa (20%) e Barbera (80%).
Dal 2016, all’offerta si è aggiunto il 2 Gatti, il bianco secco e leggero che arriva dai vitigni di Cossano Belbo che fu della nonna materna, e che nel nome ha inscritto le due uve che lo compongono – moscato e furmentin -, Barbara e Rita, le due donne che lo creano, e Alice e Sonny, i due mici che le seguono ovunque.
Una degustazione – accompagnata dalle nocciole e dalle paste di meliga della zona – è l’occasione per visitare la cantina ipertecnologica al primo piano della cascina e i ripidissimi vigneti, trattati con agricoltura convenzionale all’insegna – laddove possibile – della natura: dall’assenza di diserbanti alla lotta integrata in sostituzione ai pesticidi e insetticidi. E naturalmente, per scoprire i retroscena dell’Azienda: dalle etichette disegnate dai pittori, ai quattro angoli del mondo in cui esporta, fino alla scelta di uscire dalla Docg – i vini sono DOC – per vendemmiare al momento giusto, senza dover aspettare i tempi (lunghi) della burocrazia che pregiudicherebbero la qualità delle uve. Una filosofia coraggiosa, quella dell’Azienda Gatti Piero, votata all’eccellenza senza se e senza ma.”