L’abbinamento cibo-vino: un’arte o una scienza?

L’abbinamento cibo-vino è un’arte o una scienza*? La risposta è: dipende!

Durante il periodo invernale, la cucina è caratterizzata principalmente da preparazioni ricche di grassi e strutturate, basta pensare ai classici cenoni di Natale in famiglia o al ristorante con piatti come: vitello tonnato, peperoni con Bagna Cauda, Insalata russa, acciughe al verde, lingua in salsa alla piemontese, agnolotti del plin, tajarin al tartufo, risotto sfumato con il vino, brasato, cappone al forno, salumi e formaggi e vari dolci, tra cui pandoro e panettone.

Per avvicinarsi all’abbinamento ideale è necessario passare dall’analisi sensoriale dei piatti in questione. Solo in questo modo possiamo cercare il miglior equilibrio tra le caratteristiche organolettiche degli alimenti e quelle del vino.
I due principi sono quelli del contrasto o contrapposizione e della analogia o concordanza. 

CONTRASTO O CONTRAPPOSTIZIONE

Come suggerisce la parola, l’abbinamento per contrapposizione prevede che le caratteristiche del piatto e del vino siano opposte. L’idea che accompagna questo principio è che accostando determinate caratteristiche di un vino e di un piatto si potrebbe creare un eccessivo rafforzamento di alcune sensazioni, rendendole sgradevoli, con risultati non armonici ed equilibrati.

ANALOGIA O CONCORDANZA

L’abbinamento per concordanza prevede che le caratteristiche del piatto e del vino siano simili. Esistono infatti delle sensazioni che, per poter emergere, sempre in maniera gradevole e non fastidiosa, richiedono di essere assecondate e rafforzate.

Divertiti a trovare l’abbinamento perfetto e facci sapere il risultato!
Puoi ottenere un risultato migliore abbinando tutti i nostri vini disponibili nello Shop.

*Scopri il glossario del vino